Quando andiamo a rinnovare un vecchio parquet o a verniciarne uno grezzo dobbiamo sapere che esistono dei cicli di verniciatura che potrebbero rendere il pavimento più idoneo alle nostre esigenze e al nostro gusto.
Ecco di seguito le caratteristiche dei vari cicli.
CICLI DI VERNICIATURA DEL PARQUET
Esistono diverse finiture del legno per far si che esso possa essere calpestabile e vivibile. Oggi analizzeremo la finitura del parquet a vernice analizzando 3 diversi cicli: poliuretanico, ad acqua e misto.
– CICLO POLIURETANICO
Il ciclo con vernici poliuretaniche è il “classico” ciclo di verniciatura del parquet; è caratterizzato dal fortissimo odore emanato dai prodotti durante l’asciugatura. Ha la caratteristica di essere un ciclo molto resistente all’usura grazie ai solventi contenuti all’interno del prodotto. Viene passata la prima mano di fondo che farà da base per la successiva verniciatura finale, in una o due mani. Possiamo scegliere a quanti GLOSS (grado di lucentezza) realizzare la finitura: opaco (10 gloss), semi-opaco (30 gloss), semilucido (60 gloss), lucido (80/100 gloss). La caratteristica principale di questo ciclo è quella di tonalizzare il legno; quando viene stesa infatti, questa vernice, conferisce al parquet il classico aspetto “caldo” che tutti conosciamo.
– CICLO AD ACQUA
Fino a poco tempo fa era considerato un ciclo con resistenza minore rispetto al classico ciclo poliuretanico, infatti si consigliava sempre di stendere una mano in più di vernice in modo da aumentare la resistenza all’usura nel tempo. Con la tecnologia che avanza le vernici ad acqua migliorano sempre di più ed hanno raggiunto oggi un livello di resistenza praticamente identico alle vernici poliuretaniche. La principale caratteristica del ciclo di verniciatura ad acqua, oltre che a rilasciare odori molto meno forti e più sopportabili rispetto alle vernici poliuretaniche, è quello della naturalezza del legno; infatti, dopo la verniciatura, il legno avrà un aspetto molto naturale e meno “plastificato! rispetto al ciclo poliuretanico. Qui possiamo scegliere tra 2 tipi di fondi: fondo tonalizzante, per ottenere un effetto un pò più classico, oppure fondo effetto grezzo, ovvero un tipo di fondo che non tonalizza per niente il parquet e, una volta asciugato, sembra quasi che non sia stato dato nessun tipo di protettivo. Dopodichè passiamo alla verniciatura finale, in 1 o 2 mani, e anche qui possiamo scegliere il grado di lucentezza: effetto grezzo (0 gloss), opaco (10 gloss), semi-opaco (30 gloss), semilucido (60 gloss).
– CICLO MISTO
Questo ciclo si ottiene combinando i due prodotti: il fondo poliuretanico e la finitura all’acqua (mai il contrario!). Quando utilizziamo questo ciclo? Possono esserci vari motivi: ad esempio si è convinti che, comunque, la resistenza di un fondo poliuretanico sia maggiore rispetto di un fondo all’acqua ma vogliamo ottenere un effetto più naturale e meno plastificato della superficie; oppure abbiamo problemi nel condominio per cui non è possibile avere cattivi odori per troppo tempo (a seconda delle condizioni ambientali dopo circa 5 ore è possibile calpestare il fondo poliuretanico ed aprire le finestre nell’appartamento facendo andar via il cattivo odore; la vernice all’acqua invece non da cattivi odori). Anche qui possiamo scegliere il grado di lucentezza della finitura: opaco (10 gloss), semi-opaco (30 gloss), semilucido (60 gloss).

Se avete ancora dubbi o domande da farci sui cicli di verniciatura non esitate a contattarci o scriverci!
Il parquet verniciato con prodotto all’acqua presenta una superficie non uniforme, come se fosse necessaria una seconda mano ma il parquettista, prima di darla, ripassa tutta la superficie con lcarta abrasiva sottile montata su una macchina che che praticamente asporta quasi completamente il primo strato di vernice e quindi la successiva applicazione non è realmente una seconda mano. Lui sostiene che se non facesse così la vernice non aderirebbe sullo strato applicato per primo ma alla fine l’aspetto del parquet non cambia e i segni del percorso del rullo usato per la stesura della vernice continuano a vedersi a lavori asciutto. Quale è il rimedio? Il difetto può dipendere da una vernice di scarsa qualità?
Buonasera, il passaggio di una carta tra una mano e l’altra di vernice, è il giusto procedimento (generalmente viene passata una retina con monospazzola di grana 220 o 320), altrimenti gli strati di vernice “sfoglierebbero”; l’importante è non passare troppo insistentemente tale carta altrimenti abbiamo l’effetto che dice lei, viene asportato quasi interamente lo strato di vernice precedente. Il fattore segni sul pavimento può dipendere da tanti fattori:
– tipo di legno (ci sono parquet come l’ulivo, il teak, l’ipè etc. che hanno al suo interno olii e sali minerali per cui l’assorbimento della vernice non avviene in maniera uniforme);
– temperatura ed umidità dell’aria nel momento della verniciatura: se questi valori sono troppo elevati nel momento della stesura si possono creare questi sormonti;
– tipo di rullo utilizzato
– qualità della vernice: questo problema succedeva anni fa quando la qualità delle vernici all’acqua era nettamente inferiore a quelle poliuretaniche, oggi è difficile (ma non impossibile).
Ho dato per scontato un utilizzo di vernice all’acqua perchè su quelle poliuretaniche, che danno cattivo odore, è praticamente impossibile che succeda..
Soluzioni: se è un problema di assorbimento con l’ossidazione del legno “ripara” il problema nel giro di 6 mesi circa; per tutti gli altri tipi di problemi occorre una nuova levigatura e verniciatura. Se vuole può inviarmi delle foto in privato (valexparquet@icloud.com) scrivendomi anche la vernice utilizzata.
Saluti, Alessio